Generi: Platform Produttore: Ubisoft
NINTENDO 3DS
PRO
Ottimo sistema di controllo
Buon lato grafico e bel 3D
Molto longevo
CONTRO
Design dei livelli per nulla ispirato
Poca originalità
Livello di sfida pari a zero
Sonoro altalenante
Filmato iniziale non skippabile (follia)
di Giovanni Biasi
Quello dei Rabbids è uno marchio che ha visto la sua fortuna su Wii e Nintendo DS. Ubisoft ci ha abituati, in questi anni, a vedere diverse raccolte di minigiochi con alcuni simpatici (e piuttosto folli) conigli a fare da protagonisti, i cui urletti sono diventati ormai molto famosi, quasi un simbolo di riconoscimento. La casa francese, per l'uscita di Nintendo 3DS, ha deciso di riprovarci conferendo ai conigli un genere tutto nuovo: il Rabbids 3D che andiamo ad analizzare oggi, infatti, è un platform a scorrimento laterale. Niente minigiochi, quindi, niente Wiimote da muovere, pennini da usare freneticamente, e niente urletti. Anzi, no, quelli ci sono ancora.
Conigli! Conigli ovunque!
Avviato il gioco, dopo il filmato iniziale del logo Ubisoft (20 secondi di animazione inspiegabilmente non skippabili), mettiamo piede nelle fondamenta che fanno da "trama" (si fa per dire) alle avventure dei nostri conigli. Sono in un museo, giocano, si divertono, si fanno gli scherzi, quando d'improvviso vedono scendere dal cielo una misteriosa lavatrice da cui esce un altro coniglio con un salvagente giallo a forma di papera. Niente di strano, direte voi, (o sì?) ma sta di fatto che il poco elegante elettrodomestico ha la facoltà di far viaggiare nel tempo, ed è proprio su questo che si basano le poche fila narrative del gioco. Dopo un piccolo incidente di percorso, il nostro protagonista si ritroverà nientemeno che nella preistoria, costretto ad avanzare per tornare al proprio periodo storico.
Come già accennato, il gioco è un platform, e dei platform troviamo appunto tutte le caratteristiche principali: mondi divisi in un buon numero di livelli - circa 15 per ognuno - da affrontare a scorrimento laterale, facendo fronte a nemici, piattaforme, bonus, blocchi e quant'altro.
Parlando di sistema di controllo, da sempre di primaria importanza nei platform, vediamo come il movimento del nostro coniglio sia adibito allo stick analogico (o al D-Pad, come preferite), l'attacco al pulsante X, il salto ad A, la corsa a R e lo zoom a L. Il touch screen si usa soltanto per visualizzare una sorta di mappa del livello. Tutto piuttosto comodo ed intuitivo, complice l'ottima risposta del personaggio agli input della console.
Ma un altro fattore, non meno importante del precedente, a godere di importanza fondamentale in un gioco di piattaforme, riguarda il level design; quanto, cioè, le ambientazioni e i livelli riescono ad essere vari e particolareggiati, quante cose da fare offrono, quanti stimoli. E qui non ci siamo proprio. Nonostante l'idea dei viaggi del tempo non sia male - vi ritroverete a spasso per la preistoria, per l'antico Egitto, e in diversi altri periodi storici - ogni mondo si riduce ad una sequela di livelli che, a parte pochissime eccezioni, non faticano ad apparire tutti uguali. Sempre le stesse piattaforme, gli stessi nemici (pochissimi, tra l'altro, e quasi sempre altri conigli), gli stessi bonus, le stesse trappole, tutti oggetti uguali collocati solo in modi e posizioni diverse, che danno al giocatore un senso di deja-vu costante e fastidioso. E, ok, ci sono i vari livelli speciali "Raccogli tutte le monete", le sfide a tempo, le "missioni" (del genere "Raccogli tutti gli oggetti x presenti nel livello"), c'è il camerino nel quale vestire a piacimento il coniglio, ci sono i modellini, ma sono tutte cose che non riescono a colmare il vuoto lasciato dalla pochezza di un level design davvero poco ispirato.
E a questo punto ci siamo chiesti: ci sarà almeno un livello di sfida soddisfacente?
No, niente da fare. Pur avanzando nel gioco, la difficoltà dei livelli non riuscirebbe ad impensierire nemmeno un ragazzino con un anno di esperienza videoludica alle spalle, collocandosi sempre su un livello bassissimo. Per intenderci, qui avremmo perso in totale cinque vite (e se ne trovano tantissime lungo il percorso), e più per cadute dettate da frustrazione che per una reale difficoltà di gioco.
E nonostante i livelli siano davvero tanti (forse troppi?), fatichiamo davvero a definire "buona" la longevità: c'è tanto da fare, sì, e il gioco dura per parecchie ore, ma sfidiamo chiunque a concludere il primo mondo (la Preistoria) senza farsi avvolgere tristemente dalla noia.
Profondissimo
In Rabbids 3D, in realtà, c'è una cosa che si salva, ed è rappresentata dal lato grafico. A parte alcune animazioni non del tutto convincenti, lo schermo superiore di Nintendo 3DS riesce a rendere al meglio il nuovo mondo poligonale di Ubisoft, riuscendo, ad effetto 3D attivato, a conferire alla visuale una intensa sensazione di spazio. L'orizzonte, a volte un po' coperto da verdeggianti alberi preistorici o da chiare costruzioni egizie, sembra davvero essere lontano dal giocatore, in un differenziarsi di livelli di profondità piuttosto notevole. Ma a prescindere dalla tridimensionalità, il mondo dei Rabbids è sempre colorato, gradevole e ben realizzato, sia per quanto riguarda gli scenari che i modelli dei personaggi (a parte poche eccezioni).
Solo discreto il sonoro, che, vittima dello stesso anonimato che affligge il design dei livelli, non riesce a decollare e offrire qualcosa di più che un semplice sottofondo passivo.
